Fata Blu, liquore all’assenzio
Oscar Wilde sosteneva che “l’Assenzio, come una poesia, favorisce l’amore”; ai tempi, l’assenzio era una bevanda controversa, un liquore considerato alla stregua di una droga, in grado di destabilizzare mente e corpo di chi lo consumava. Gente come Paul Verlaine, Ernest Hemingway, Vincent van Gogh, Toulouse-Lautrec, Picasso, Giuseppe Rovani, Victor Hugo, Paul Gauguin hanno consumato, descritto e dipinto l’assenzio; sembra che Arthur Rimbaud abbia scritto “Una stagione all’inferno” con l’aiuto dell’assenzio, mentre Baudelaire, che pure ne era consumatore, non lo nomina mai nelle sue opere.
Con il tempo, da liquore maledetto è diventato IGP; oggi vi presento una piccola azienda umbra di liquori artigianali e la sua ideatrice, produttrice e miscelatrice di ‘intrugli’: Ibbur, di Raffaella Ricci. Raffaella realizza in modo del tutto artigianale 7 prodotti, che potrete trovare in Bottiglieria nei 3 formati da 100, 200 e 500 ml: Genziana – Liquirizia – Ginepro – Rabarbaro – China – Zenzero – Assenzio.
Fata Blu è un liquore ottenuto dalla macerazione delle foglie essiccate di Assenzio Romano insieme a semi di anice, finocchio, coriandolo e foglie essiccate di menta; è uno degli amari più complessi nella preparazione in quanto, oltre ad essere una pianta potenzialmente pericolosa, ha bisogno di essere filtrato più volte a distanza di giorni a causa dei numerosi residui che la pianta stessa lascia; il colore non è verde acceso, come normalmente si pensa, perchè Raffaella non fa uso di coloranti industriali o di altro genere.